Passo San Pellegrino: la montagna da vivere tutto l’anno

A 1.918 metri tra il Trentino e il Veneto.

Arroccato sulle cime del Trentino Alto Adige, il Passo San Pellegrino si trova in una posizione unica: sospeso a 1.918 metri, il valico del Passo segna il passaggio tra due provincie, quella di Belluno e quella di Trento, e, quindi, tra il Veneto e il Trentino; più precisamente, il confine si trova tra l’altopiano di Falcade e il Passo San Pellegrino, sul versante orientale del valico.
Non solo: il Passo San Pellegrino è anche il punto di congiunzione tra le Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino e quelle della Val Gardena e della Val di Fassa. Una posizione geografica particolare, dunque, e uno dei più bei panorami dell’arco alpino, con rocce maestose che toccano il cielo, pascoli verdeggianti e un placido laghetto.
Alle bellezze naturali, il Passo aggiunge la ricchezza della cultura ladina, con i suoi usi e costumi e la sua lingua, gli impianti sciistici di prim’ordine, in grado di entusiasmare sciatori di livelli diversi, nonché una lunga tradizione in fatto di ospitalità: alberghi e ricetti, bar e ristoranti, negozi e luoghi d’intrattenimento riservano al visitatore del Passo San Pellegrino un soggiorno da ricordare a 360 gradi.

D’inverno, tutti a sciare tra Moena, Falcade e il Passo San Pellegrino

Il Passo San Pellegrino è il paradiso di chiunque ami divertirsi sugli sci, dal principiante all’esperto, dal fondista allo sci-alpinista.
Le località di Lusia, Moena, Falcade animano il comprensorio sciistico TreValli, celeberrimo per l’ampia offerta di piste, impianti e servizi e scelto dalla Nazionale Italiana di sci alpino per allenarsi.
Al Passo San Pellegrino, in particolare, l’appassionato di sport invernali trova poco più di 35 chilometri di piste, tutte predisposte per l’innevamento artificiale e divise tra facili, rosse e nere.
All’efficiente sistema di seggiovie e skilift si aggiunge la funivia che collega il valico alla vetta del Col Margherita (2.513 metri)e al suo Freeride Park, un itinerario di 800 m di discese mozzafiato e neve fresca con elevati standard di sicurezza, dove fuoripista e sci alpinismo sono i protagonisti.
Il Centro Fondo Alochet è il punto di riferimento multi-servizi per chi vuole praticare il fondo e le varie specialità dello sci nordico su quattro anelli di diversa lunghezza e difficoltà, per un totale di quasi 18 chilometri (compresi i 10 dell’anello Campo d’Orso, riservato agli esperti) tra aree boschive di rara bellezza.
Il Sanpe Snowpark (località Costabella) è una realtà di primo piano per lo snowboard nell’area : 800 m di adrenalina percorribili seguendo linee diverse a seconda del livello di difficoltà, tra kicker, salti, rail ed esibizioni freestyle a ritmo di musica.
I più piccoli possono prendere confidenza con gli sport invernali nel Kids Paradise (presso lo Chalet Cima Uomo), dove maestri locali danno lezioni di sci ai bambini dai 3 anni in su.
Soddisfacendo gusti e fasce d’età diverse, Passo San Pellegrino è il luogo ideale per mettere d’accordo famiglie o gruppi che vogliono trascorrere entusiasmanti giornate sulla neve, dedicate alle attività preferite da ciascuno.
Negozi di prodotti locali e boutique per lo shopping, centri benessere, iniziative culturali e locali alla moda rendono l’area attrezzatissima anche per il divertimento après ski.

Da non perdere

13 chilometri di lunghezza e 1.700 metri di dislivello: sono i numeri della tradizionale Pizolada delle Dolomiti, l’evento sportivo che dal 1973 vede all’opera tra Col Margherita e Passo San Pellegrino i migliori sci alpinisti. L’appuntamento ha luogo ogni anno tra marzo e aprile, quasi a salutare l’arrivo della primavera .

Estate al Passo San Pellegrino: a piedi o…a pedali

D’estate, sono tante le bellezze da scoprire tra Moena, Falcade e il Passo e il valico diventa un luogo privilegiato da cui ammirare le infinite sfumature del paesaggio dolomitico e della sua vegetazione, immersi in una quiete irreale tra albe e tramonti suggestivi. Gli amanti delle sane camminate all’aria aperta possono intraprendere percorsi di trekking e vie ferrate a fondo valle e in alta quota, diversi per lunghezza, durata e difficoltà. Impianti di risalita, navette e apposite linee di autobus facilitano gli spostamenti; le guide alpine offrono percorsi guidati e lezioni di alpinismo, roccia e arrampicate, nonché informazioni e consigli utili. Direttamente dal Passo San Pellegrino comincia il Trekking delle Leggende, che, di rifugio in rifugio, porta alla scoperta di località e cime simbolo delle Dolomiti, tra cui la Marmolada.
Le strade sinuose e le impervie salite del Passo offrono spettacoli mozzafiato a tutti i patiti della mountain bike: non a caso, queste località risultano spesso tra le tappe del Giro d’Italia. Sono varie le vie percorribili, più o meno lunghe, difficili ed impegnative; un’esperienza da non perdere sono gli oltre 48 chilometri della pista ciclabile delle Dolomiti di Fassa e Fiemme.
Inoltre, nelle sere d’estate, da località come Falcade e il Passo Stesso si può ammirare il fenomeno dell’enrosadira, quando sfumature tra rosa, rosse e violacee colorano le Dolomiti.

Al Passo San Pellegrino sui luoghi della Grande Guerra

La Prima Guerra Mondiale insanguinò le valli dolomitiche, lasciando segni visibili : gallerie, camminamenti e trincee, teatro degli scontri e della dura vita delle truppe, sono oggi visitabili tra il Passo San Pellegrino, la Cima Costabella, la Cima Bocche e l’Alta Via Mariotta. Testimone della Grande Guerra, il Passo San Pellegrino è, quindi, anche meta di un turismo della memoria.
Luoghi-simbolo del Passo sono la Chiesa di San Antonio da Padova e l’Ospizio: edificati nel 1358 e distrutti nel 1915, furono ricostruiti nel 1934 vicino all’antica sede.

Curiosità

A tavola tra Moena, Falcade e il Passo San Pellegrino

La felice posizione tra Moena e il Passo fa incontrare qui il meglio dell’enogastronomia veneta e trentina, tra vini e grappe delle due regioni o lungo la golosa Via dei Formaggi, a spasso tra prodotti protetti dal presidio Slow Food come il Puzzone di Moena, il Fontal, il Val Biois e il Renaz, con soste in caseifici e malghe. Naturalmente, anche la cultura ladina e la vicina tradizione austro-tedesca si fanno sentire nei sapori sinceri e nei profumi speziati della cucina locale. Spatzle e canederli, maiale e selvaggina, zuppe d’orzo e gulash, strudel e frittelle di mela sono soltanto alcune delle ricette proposte in baite, ristoranti e rifugi del Passo San Pellegrino, dove anche l’appetito tocca vette dolomitiche!

Perché Passo San Pellegrino?

Pare che il nome si leghi ai frati pellegrini che per molto tempo furono responsabili dell’Ospizio edificato nel 1358 per volere dei moenesi in quello che allora era conosciuto come il Passo di Aloch. Qui i frati offrivano riposo e ristoro ai viandanti di passaggio : una tradizione in fatto di ospitalità che continua ancora oggi.